Rifiuti in Umbria: l’allerta della AURI sul conferimento da fuori regione

Il presidente dell’AURI e l’assessore regionale all’ambiente sollevano preoccupazioni riguardo all’aumento dei rifiuti

Rifiuti in Umbria: l'allerta della AURI sul conferimento fuori regione

Rifiuti in Umbria: l’allerta della AURI sul conferimento da fuori regione

Rifiuti in Umbria – Oggi i media riportano le dichiarazioni del presidente dell’AURI e dell’assessore regionale all’ambiente, che – come scrive Francesco Fratellini in una nota – mettono in risalto il significativo conferimento di rifiuti nelle discariche dell’Umbria provenienti da altre regioni. Questo fenomeno solleva interrogativi su possibili conferimenti non autorizzati e sulla qualità delle scelte gestionali attuate.

Il piano rifiuti attuale è progettato con l’obiettivo di attivare il termovalorizzatore entro il 2030 e raggiungere ambiziosi traguardi nella raccolta differenziata. Gli ampliamenti straordinari delle discariche avrebbero dovuto garantire l’autosufficienza della regione nel trattamento dei rifiuti per un lungo periodo, riducendo significativamente i conferimenti grazie all’implementazione della termovalorizzazione.

Tuttavia, l’accettazione di rifiuti da altre regioni riduce lo spazio disponibile per i rifiuti umbri. Se l’implementazione del termovalorizzatore viene messa in discussione, la capacità delle discariche diventa cruciale, come sottolineato dall’assessore regionale. Nonostante ciò, una diminuzione dei volumi conferiti comporta inevitabilmente un incremento dei costi per tonnellata, una realtà che finora è stata trascurata nel dibattito pubblico.

È fondamentale considerare che, per legge, i costi di gestione devono essere coperti al 100%. L’ARERA, l’Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente, verifica i piani finanziari annuali dei comuni per garantire che ciò avvenga. La logica suggerisce che, con una riduzione dei rifiuti conferiti nelle discariche, il costo per tonnellata aumenterà, poiché le spese generali e di ammortamento dovranno essere ripartite su un volume inferiore di rifiuti. Questo incremento si rifletterà inevitabilmente sulla TARI, la tassa sui rifiuti, a carico dei cittadini.

È essenziale comunicare con chiarezza ai cittadini la situazione attuale, analizzando il problema da ogni prospettiva e non nascondendo le conseguenze dirette delle decisioni prese. Affrontare la questione in modo trasparente è cruciale per garantire una gestione sostenibile dei rifiuti in Umbria e per evitare che i costi ricadano pesantemente sulle spalle della popolazione. La regione deve prendere atto della realtà ed elaborare strategie che rispondano alle necessità di gestione dei rifiuti, mantenendo l’interesse pubblico al centro del dibattito.

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