Resilienza e Inclusione: Il Percorso degli Studenti di Bastia Umbra

Un progetto didattico che unisce sport e valori umani

Resilienza e Inclusione: Il Percorso degli Studenti di Bastia Umbra

Resilienza e Inclusione: Il Percorso degli Studenti di Bastia Umbra

Resilienza e Inclusione – Gli studenti dell’Istituto Professionale Commerciale di Bastia Umbra, insieme ai docenti, hanno recentemente partecipato a un progetto educativo incentrato sul tema della resilienza. L’iniziativa, proposta dagli insegnanti della classe quarta, ha visto lo sviluppo di una unità di apprendimento (UDA) dal titolo “Lo sport come modello educativo tra inclusione e resilienza”. Un progetto che, seppur atipico rispetto all’indirizzo scolastico, ha saputo coniugare le esigenze formative degli alunni con l’obiettivo di promuovere il loro benessere psicofisico.

L’idea di questo percorso educativo nasce da una visione innovativa della scuola, quella di una scuola che non si limita a trasmettere conoscenze teoriche, ma che è capace di rispondere anche ai bisogni emotivi e relazionali degli studenti. L’Istituto M. Polo – R. Bonghi di Bastia Umbra è infatti una delle poche scuole della regione ad essere accreditate per la formazione di insegnanti nel campo del sostegno didattico. Questo accreditamento ha permesso di creare un ambiente fertile per l’innovazione didattica, che favorisce l’arricchimento e la crescita continua sia degli insegnanti che degli studenti.

Il progetto ha avuto un momento clou con la video-intervista a Omar Hanafi, atleta agonista e volto della Scuola Calcio Insuperabili, un’associazione che promuove l’inclusione attraverso lo sport, permettendo a persone con disabilità di praticare il calcio. La sua storia, caratterizzata dalla sua lotta contro la distrofia muscolare, ha rappresentato un esempio di come la resilienza possa trasformarsi in una forza motrice per il superamento delle difficoltà, anche le più gravi.

L’intervista, condotta direttamente dagli studenti, si è svolta in un formato di classe rovesciata, dove sono stati gli stessi alunni a elaborare le domande per l’atleta, diventando protagonisti di un incontro educativo unico e stimolante. La modalità didattica, che ha visto i ragazzi impegnati come veri e propri giornalisti, ha permesso loro di entrare in contatto diretto con temi di grande rilevanza sociale e personale, come l’inclusione e la resilienza, in un dialogo che ha reso la scuola un vero e proprio spazio di vita.

Omar Hanafi, in occasione di questa videochiamata, ha condiviso con gli studenti la sua definizione di resilienza, che ha identificato innanzitutto come un carattere forte e determinato che gli ha permesso di affrontare e superare la distrofia muscolare diagnosticata all’età di quattro anni. Una condizione che avrebbe potuto sembrare una condanna definitiva, ma che, per lui, è diventata un’occasione per cambiare la propria vita e superare i propri limiti fisici e mentali.

Fino al 2015, la vita di Omar era quella di un adolescente come tanti altri: a casa, a scuola, con gli amici, ma senza particolari passioni o obiettivi. L’incontro casuale con gli Insuperabili, scoperto attraverso i social network, è stato un punto di svolta fondamentale nella sua esistenza. Grazie a questa scoperta, ha avuto l’opportunità di entrare in una realtà sportiva che gli ha permesso di inseguire il sogno di diventare calciatore, non solo in una squadra dilettantistica, ma in una Prima Squadra Ufficiale.

Secondo le sue parole, gli Insuperabili hanno “colorato” la sua vita, trasformando un sogno in realtà e dando a Omar la possibilità di giocare una partita ben più importante di quella sul campo da calcio: quella con le proprie insicurezze e i propri dubbi. Una vera e propria lezione di resilienza, che ha portato Omar a sviluppare una maggiore fiducia in sé stesso, sia dentro che fuori dal campo, diventando simbolo di forza e determinazione per molti altri.

Il percorso di Omar non si è limitato solo alla realizzazione di un sogno personale, ma è diventato anche quello di rappresentare un’intera scuola calcio inclusiva, dove ogni atleta ha la possibilità di esprimere se stesso e crescere, non solo dal punto di vista sportivo, ma anche in termini di consapevolezza sociale e personale. La sua esperienza, come ha sottolineato, è un chiaro esempio di come lo sport possa essere un potente strumento educativo, in grado di abbattere barriere e creare opportunità per tutti, indipendentemente dalle difficoltà individuali.

Il progetto didattico, attraverso l’intervista e la discussione sui temi della resilienza e dell’inclusione, ha lasciato un messaggio forte e chiaro agli studenti: il vero obiettivo dell’istruzione è quello di formare cittadini consapevoli, in grado di affrontare le difficoltà della vita con forza e determinazione, esattamente come il modello offerto dall’esperienza di Omar Hanafi. La scuola, come punto di partenza per una riflessione più ampia sulla vita, ha permesso agli alunni di confrontarsi con realtà significative, insegnando loro che essere inclusi non significa solo essere parte di un gruppo, ma anche imparare ad ascoltare e ad accogliere le differenze.

L’intervento di Omar Hanafi, e la riflessione che ha suscitato tra gli studenti, è stato un momento di grande importanza, che ha mostrato come un’idea di scuola innovativa possa andare oltre le discipline tradizionali e aprire nuove porte per la formazione di cittadini più sensibili, più consapevoli e, soprattutto, più resiliente di fronte alle sfide della vita.

Gli Insegnanti Monica Albanesi e Francesco Carpentieri

Commenta per primo

Lascia un commento

L'indirizzo email non sarà pubblicato.


*