Stazione di Bastia Umbra senza bagni: proteste crescenti

Stazione di Bastia Umbra senza bagni: proteste crescenti

Pendolari e cittadini chiedono interventi immediati

La stazione ferroviaria di Bastia Umbra continua a essere priva di servizi igienici, creando notevoli disagi a pendolari, residenti e visitatori. La chiusura della biglietteria e della sala d’attesa, un tempo gestite dalla cooperativa Cassiopea, ha comportato l’eliminazione di spazi essenziali per chi utilizza quotidianamente lo scalo ferroviario. A distanza di anni dalla chiusura, la situazione resta irrisolta, con un crescente malcontento espresso da parte della cittadinanza e da chi frequenta la stazione, soprattutto in occasione delle fiere e degli eventi che si svolgono regolarmente presso il vicino Centro Fieristico regionale.

Il nodo ferroviario rappresenta un punto strategico per i collegamenti locali e regionali. Situata in una città con oltre 21.000 abitanti, la stazione dovrebbe essere un luogo dotato di infrastrutture minime per garantire comfort e accoglienza, ma si presenta oggi in condizioni considerate inadeguate. L’assenza di bagni pubblici è al centro delle critiche, accompagnata dalla mancanza di una sala d’aspetto dove poter attendere il treno in condizioni di sicurezza e decoro.

La questione è stata sollevata già nella precedente legislatura, durante la quale la lista civica Bastia Popolare aveva presentato una mozione in consiglio comunale per sollecitare interventi di riqualificazione. Il documento, pur evidenziando le criticità, non ha condotto a risultati tangibili. L’iniziativa mirava a ottenere un impegno concreto da parte dell’amministrazione affinché fossero ripristinati i servizi di base per i viaggiatori, ma da allora non sono stati compiuti passi risolutivi.

Oggi la problematica si ripropone con maggiore forza. I pendolari denunciano il perdurare del disagio, chiedendo che l’attuale amministrazione affronti con urgenza la questione. Le richieste includono l’attivazione di servizi igienici e la riapertura di spazi di attesa, indispensabili soprattutto in giornate di forte afflusso. Durante le fiere locali e gli eventi culturali e commerciali che animano la città, la stazione diventa punto di transito per centinaia di persone, ma non dispone di alcuna struttura idonea ad accoglierle in modo decoroso.

I cittadini lamentano la mancanza di risposte concrete e si appellano al sindaco e alla giunta comunale affinché vengano prese iniziative anche dirette da parte del Comune, in assenza di interventi da parte delle Ferrovie. L’ipotesi di un’azione autonoma da parte dell’amministrazione viene vista come unica possibilità per uscire da una situazione giudicata insostenibile. Si chiede che l’ente locale si faccia promotore di un progetto di riqualificazione, anche provvisorio, capace di restituire funzionalità e dignità alla stazione.

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