da Erigo Pecci
Elezioni, Pecci risponde a Lungarotti: “Il solito tono da intoccabile”
Con il solito tono da intoccabile (isteria che colpisce chi non è capace nel sostenere un contraddittorio), la Candidata sindaco di Francesco Fratellini e Stefano Ansideri, Paola Lungarotti, sceglie di schivare il merito delle questioni e prende la via di uno sghembo, triste contrattacco.
Purtroppo per lei però l’unica che non studia è proprio l’ex Maestra/Preside, e di conseguenza arranca in questa campagna elettorale in cui forse i suoi stessi bastioli si sono resi conto della scarsa consistenza del materiale proposto e la stanno delicatamente lasciando sola.
D’altronde si è visto anche negli ultimi confronti aperti con gli altri candidati, dove l’hanno fatta da padrone le sue scomposte reazioni davanti a quel minimo di dibattito creatosi, e il suo continuo lamento è emblema dell’incapacità di progettare qualcosa di suo, al di là del proseguimento della già bocciata legislatura Ansideri.
Con modestia, confidando nel valore umano, a questo punto consigliamo a Paola di affidarsi a spin doctor migliori degli ex Assessori, che non hanno saputo proporre nulla di buono per Bastia, se non i palazzi dell’Area Franchi e i ritardi su ogni pianificazione, vedi PRG e piani vari.
Nel merito delle questioni, per tornarci, facciamo notare che con molta probabilità stiamo perdendo il finanziamento di 4,5 milioni di euro per il sottopasso di Ospedalicchio e che l’ultima proposta faticosamente arrangiata dalla sua squadra sul Sovrappasso è peggio di tutte le altre sino ad ora immaginate. E non era facile. Un sovrappasso alto 10 mt in piena campagna di Assisi è assolutamente impensabile, e il tentativo di trovare sponda con l’Amministrazione di Assisi è opera valida, ma tardiva e estremamante debole.
Passiamo allora a quanto riguarda la zona Industriale di Ospedalicchio e il suo potenziale ampliamento, utile in termini di occupazione. Forse la Candidata Sindaca è mal informata, ma l’Amministrazione di cui fa parte non si oppose nemmeno alla sentenza del TAR. Non è chiaro se per negligenza o per altro che, diciamo, ci sfugge. Ufficialmente in Consiglio la giustificazione fu che per una “dimenticanza” — surreale, sarebbe da riderci se a rimetterci non fossero i cittadini di Bastia — lasciarono scadere i termini.
E siamo qui, adesso, dopo dieci anni: non c’è né il PIP di Ospedalicchio né il sottopasso.
Cara Paola, dopo un anno di preparazione in Giunta pensavamo che qualcosa avesse studiato. E invece l’esperienza par servita solo ad accrescere boria e supponenza.
“Lo studentucolo che sa un po’ di latino e di storia, l’avvocatuzzo che è riuscito a strappare uno straccetto di laurea alla svogliatezza e al lasciar passare dei professori crederanno di essere diversi e superiori anche al miglior operaio”, diceva Antonio Gramsci. Tant’è.
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