Sicurezza a Villaggio XXV aprile, abitanti non ne possono più
Giovedì un incontro e si lancia raccolta di firme affinché si aumenti la sicurezza nel quartiere
«Subiamo furti giornalieri…è un danno anche per il valore immobiliare di tutto il quartiere», sono le parole di Antonio Pettinelli, titolare della Conad che porta il suo nome, assaltata due notti fa, dai ladri. «Purtroppo – commenta su Facebook l’articolo realizzato da Bastia Oggi – questi non sono solo ladri, ma Vandali ed aggiungo incapaci!!! Denaro a parte è più grave il danno alle attrezzature ed altro che hanno combinato!!! ….Mi preme comunque sottolineare – scrive Pettinelli -, che da quasi 30 anni che abbiamo questo punto vendita presso il quartiere XXV aprile, vi è stato sempre un menefreghismo diffuso delle varie amministrazioni comunali di tutti i colori e di altre autorità competenti, sulla sicurezza di questo quartiere….nel quale però vengono ‘“collocati” nelle abitazioni popolari soggetti con fedina penale lunga come un rotolo di carta igienica! !!!».
NOI È LA 2A RAPINA CON SCASSO CHE SUBIAMO E LA 3A COMPRESA QUELLA A MANO ARMATA….MA RAPINE A PARTE DOBBIAMO COMBATTERE OGNI GIORNO CON QUESTI “OSPITI” DI DUBBIA MORALITA’ che facendo finta di fare la Spesa VENGONO A DERUBARCI ED OFFENDERCI OGNI VOLTA SENZA CHE NESSUNO RIESCA A DIFENDERCI.!!!
no comment……!!!
Pubblicato da Antonio Pettinelli su Domenica 13 marzo 2016
«Ora questo è ignobile verso le nostre attività commerciali – denuncia – ma lo è in egual misura verso anche gli abitanti del quartiere che spesso subiscono questo farwest!!! Invito dunque tutti gli abitanti del quartiere XXV APRILE ad una raccolta di firme del quale ci faremo promotori come ” Centro IL GIRAMONDO” da presentare alle autorità competenti x aumentare la sicurezza di questo Quartiere!!!! CI AUGURIAMO CHE MOLTI DI VOI ABITANTI DEL QUARTIERE XXV APRILE ADERISCANO A QUESTA INIZIATIVA ANCHE NEL VS INTERESSE!!!».
Va a finire che il centro commerciale muore, le persone hanno paura di aprire punti vendita e negozi di ogni tipo. «Abbiamo chiesto di far aprire un piccolo sportello bancario – scrive ancora Antonio Pettinelli – ma nessuna banca vuole venire. Non è giusto, è un quartiere di quasi 5000 presone e ha bisogno di aiuto e di sicurezza».
«Qui non c’entra nulla il colore politico – afferma – qui centra il valore che si crea o che si distrugge. I nostri immobili nel centro sono tutti di proprietà di ogni commerciante pagati con mutui e tanti sacrifici nessuno riesce a vendere o affittare, un po’ per la crisi un po’ per la situazione critica di questo quartiere. Il mio supermercato – spiega -, 800mq valeva nel 2006, 1650000 euro…oggi, se lo dovessi vendere, non arriverei ad 800000 euro. Non solo per la crisi ma, soprattutto, per i problemi di sicurezza».
Non dimentichiamoci poi le due sanguinose rapine subite dal gioielliere Finocchietti, nel 2012. Il suo negozio, dista sì o no, 20 metri da quello di Pettinelli ed è sempre compreso nel complesso de Il Giramondo.
« Aggiungo – conclude Pettinelli che la nostra famiglia tra il negozio di Villaggio XXV aprile e il Polo Giontella dà lavoro ad oltre 50 persone e di questi tempi non è poco. Ma con un andazzo del genere rischiano di minare anche il fatturato dei punti vendita, in quanto si crea una psicosi nella mente dei clienti che preferiscono andare altrove».
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