(bastiaoggi.it) BASTIA – I Vescovi dell’Umbria, nel corso dell’ultima riunione mensile della Ceu, hanno deciso di promuovere una nuova raccolta di offerte in denaro a sostegno dell’attività del “Fondo di solidarietà delle Chiese umbre” a favore delle famiglie in difficoltà a causa del perdurare della crisi economica. La raccolta si terrà domenica 23 marzo, Terza di Quaresima, in tutte le 600 e più Parrocchie delle otto Diocesi della regione.
Al riguardo, il cardinale presidente della Ceu, l’arcivescovo Gualtiero Bassetti, ha scritto una lettera ai parroci, alle Istituzioni civili e bancarie, alle imprese e alle associazioni di categoria dell’Umbria motivando il rilancio della benemerita iniziativa, «poiché continuano a giungere ai Centri di Ascolto delle Caritas diocesane e parrocchiali – scrive il presule – richieste di aiuto da parte di padri e madri di famiglia che hanno perso il lavoro».
«Desidero ancora una volta porre all’attenzione di tutti la grave situazione in cui versano molte famiglie umbre, che si ritrovano senza lavoro – esordisce il cardinale Bassetti nella missiva –. Dall’estate del 2009, quando il “Fondo di Solidarietà delle Chiese umbre” ha iniziato a distribuire le sue prime risorse ad oggi, sono stati aiutati ben 1.990 nuclei familiari, con un impegno di 2.762.850 euro, messi insieme nelle quattro raccolte per il “Fondo”, che hanno fruttato complessivamente 2.910.932,91 euro, a testimonianza della generosità delle nostre popolazioni e di molti enti».
«L’iniziativa del Fondo vuole essere un richiamo alle coscienze – prosegue il porporato –, un segnale per invitare tutti alla necessità di cambiare gli stili di vita per tornare alla scelta della sobrietà, della moderazione, della capacità di accorgersi dei bisogni altrui; stili che possano fare spazio nei cuori alla solidarietà ed emarginare l’indifferenza». «Significativo – commenta il cardinale – è quanto ha scritto Papa Francesco nel suo messaggio quaresimale dal titolo “Si è fatto povero per arricchirci con la sua povertà” (2 Cor 8,9): “la Quaresima è un tempo adatto per la spogliazione; e ci farà bene domandarci di quali cose possiamo privarci al fine di aiutare e arricchire altri con la nostra povertà.
Non dimentichiamo che la vera povertà duole: non sarebbe valida una spogliazione senza questa dimensione penitenziale. Diffido dell’elemosina che non costa e che non duole”». «Per questo la Conferenza episcopale umbra (Ceu) – conclude il presule – fa nuovamente appello alla generosità di tutti: cittadini, sacerdoti, religiosi, imprenditori, politici, professionisti, rappresentanti delle associazioni cattoliche e non, di categoria e del mondo bancario, produttivo ed istituzionale, perché nessuno possa restare indifferente al richiamo di spogliarsi per arricchire altri».
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