

(bastiaoggi.it) BASTIA UMBRA – Un milione di euro sarebbe la cifra che ancora necessiterebbe all’aeroporto “San Francesco di Assisi” per consentirgli di compiere lo scatto finale e poter così raggiungere tutti gli obiettivi previsti nel proprio Piano di sviluppo entro il 2014. Questo il messaggio consegnato questa mattina alla Provincia dal presidente della Sase Mario Fagotti, invitato dalla I Commissione consiliare presieduta da Massimiliano Capitani a riferire sulla situazione attuale dello scalo umbro. In apertura di seduta lo stesso Capitani ha tracciato un excursus dall’inaugurazione celebrata un anno fa ad oggi, in cui il San Francesco ha incrementato il traffico di passeggeri del 15% e ha abbassato le proprie perdite del 16%. Quella scattata da Fagotti è una fotografia con molte luci e qualche ombra. Buone notizie si intravedono innanzitutto dal versante del riconoscimento dell’aeroporto, dopo aver scongiurato, con l’accantonamento del cosiddetto “Piano Passera”, il declassamento a scalo regionale. “In questa circostanza – sono state le parole di Fagotti – l’Umbria è riuscita a fare squadra ed a riportare a casa un grande risultato. Si è infatti ottenuto di ripristinare il Piano originario Enac che annoverare il nostro tra gli scali di interesse nazionale. Adesso il nuovo Piano è pronto, deve di nuovo passare al Tavolo Stato-Regioni per poi essere approvato attraverso un Decreto del presidente della Repubblica”.
Altro versante, dal quale a breve si attendono riscontri positivi, è quello della concessione ventennale Enac, “rimasta – sono le parole di Fagotti – sul tavolo del Ministero dell’economia fino al 2012, cioè fino al provvedimento Passera. Ma grazie al nostro tempestivo intervento – ha proseguito – attraverso ricorsi al Tar, siamo riusciti a far ripristinare il precedente Piano ventennale, dimostrando di avere le carte in regola con quanto avevamo previsto di realizzare”. Secondo la stima di Fagotti, anche in questo caso si sarebbe in dirittura d’arrivo. Tutti positivi poi i numeri sciorinati dal presidente. Dall’inizio dell’anno sono transitati per lo scalo umbro 184.985 passeggeri, contro i 167.000 dello scorso anno (ovvero il 10% in più), risultando così essere l’unico aeroporto italiano a crescere. Per Fagotti il 2013 potrebbe chiudere con 200-230.000 presenze, facendo così registrare un +15%. “Confortante – ha poi aggiunto – l’interesse delle compagnie aeree, come pure il traffico legato ai charter estivi e il traffico religioso”. Ma non sono solo luci.
Tra le principali criticità evidenziate da più parti vi è la chiusura dello scalo su Milano che da solo presuppone un investimento di 300.000 euro l’anno. E poi, come detto, la necessità di trovare risorse esterne che consentano di aprire nuove tratte, completando così il Piano di sviluppo. Da qui l’appello di Fagotti all’intero sistema pubblico umbro: “Manca lo scatto finale – ha dichiarato; ogni ente dovrebbe inserire nei propri bilanci una posta legata all’aeroporto. Non credo che sia un’operazione impossibile, se si valuta bene il rapporto costi-benefici. Il pubblico dovrebbe fare il possibile per agevolare lo sviluppo del territorio che amministra”. Alla seduta di Commissione è intervenuto anche l’assessore Domenico De Marinis che ha ricordato come la Provincia di Perugia, con il suo 3,02% di quote, sia tra i primi sei soggetti che partecipano alla Società che gestisce lo scalo. “Abbiamo sempre dato il nostro contributo alla crescita dell’infrastruttura, sia in sede di progettazione che nella fase successiva. Al momento stiamo definendo i termini di un accordo per una collaborazione con il corpo di Polizia provinciale.
Il nostro Ente – ha aggiunto – continuerà ad essere vicino e solidale alle esigenze della struttura, sempre più importante dal punto di vista turistico”. “Si tratta dell’infrastruttura che richiede i minori investimenti – ha fatto notare Bruno Biagiotti (Pdl) – Esso va potenziato attraverso un incremento di voli e tratte. Anche io penso che si debba fare lo scatto finale, ma prima occorre risolvere una volta per tutte le questioni della concessione e del riconoscimento di scalo nazionale”. Nel far notare come la Provincia di Perugia sia stata determinante nel rilancio dello scalo, il capogruppo del Prc Luca Baldelli ha introdotto la necessità di un potenziamento dei collegamenti, specie su ferro. Una necessità evidenziata anche da Franco Asciutti (Pdl) per il quale “è oggi fondamentale rendere più rapidi i collegamenti soprattutto verso la capitale, se si vuole raggiungere il traguardo delle 500.000 presenze”. “Oggi il passo definitivo è rappresentato dalla risoluzione del problema accesso – sono state anche le parole di Maurizio Ronconi (Udc) “non solo favorendo lo spostamento degli umbri ma anche dei residenti di altre regioni limitrofi”.
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