Follet Caffè di Bastia Umbra miglior caffè dell’anno
Sei bar della provincia di Perugia sono stati protagonisti del progetto “Pazzi per il caffè”, che ha coinvolto 15 partecipanti affetti da disturbi psichiatrici in un percorso di sensibilizzazione e degustazione del caffè. Tra i locali premiati, il bar Deliziosi Pasticci di Corso Cavour ha ricevuto il titolo di Migliore bar dell’anno, per l’offerta complessiva di colazione, ambiente e servizio. Il Follet Caffè di Bastia Umbra è stato invece riconosciuto come il miglior caffè dell’anno, in base alle valutazioni sensoriali dei corsisti.
Il progetto, conclusosi oggi presso l’Università dei Sapori di Perugia, ha coinvolto i partecipanti in lezioni teoriche e pratiche sul mondo del caffè, offrendo loro l’opportunità di diventare esperti nella selezione e nella degustazione dell’espresso. Il progetto, oltre ad avere un fine educativo, ha mirato a favorire la socializzazione e l’integrazione dei partecipanti, incentivando la creazione di legami con la comunità e la scoperta di nuovi luoghi.
I bar che hanno partecipato all’iniziativa includono:
- Deliziosi Pasticci (Perugia)
- Follet Caffè (Bastia Umbra)
- Il Forno (Fontignano, Perugia)
- La Stazione (Gubbio)
- Ladies Cafè (Marsciano)
- L’Angolo Divino (Città di Castello)
Alla lista si aggiunge la torrefazione Daloma Caffè di Perugia, partner del progetto insieme all’Università dei Sapori e al Club Kavé, un’accademia nazionale dedicata alla formazione sul caffè.
Il progetto è stato ideato da Rosaria Castaldo, formatrice enogastronomica, e da Marco Grignani, direttore del Dipartimento di Salute Mentale dell’Usl Umbria 1. Grignani ha spiegato come l’idea sia nata per contrastare l’istituzionalizzazione dei pazienti, facendo del caffè un veicolo di socialità e piacere, anziché un gesto automatico. Secondo lo psichiatra, la conoscenza della storia e del gusto del caffè può aiutare a rompere la routine del consumo inconsapevole della bevanda, incoraggiando i partecipanti a usare i sensi in modo più consapevole.
Durante la giornata di chiusura, gli studenti hanno partecipato all’ultima lezione pratica, in cui un tecnico del Club Kavé ha illustrato i difetti più comuni del caffè e ha insegnato a preparare l’espresso utilizzando macchine professionali messe a disposizione dall’Università dei Sapori. Stefano Lupi, presidente dell’istituto, ha sottolineato come l’Università dei Sapori abbia come missione non solo la formazione professionale, ma anche la promozione di iniziative sociali per favorire l’integrazione e il benessere delle persone. Ha inoltre ringraziato Rosaria Castaldo per il contributo dato al progetto.
Castaldo ha commentato l’iniziativa spiegando come l’organizzazione di un percorso semi-professionale per persone con fragilità psichiche sia stata una sfida, ma che i partecipanti hanno superato tutte le aspettative, dimostrando impegno e serietà. Ha anche lanciato un appello affinché si promuova l’innovazione sociale in tutte le attività, per rendere i progressi della società accessibili a tutti.
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