BASTIA UMBRA, AREA FRANCHI, CENTROSINISTRA RIBADISCE PERPLESSITÀ’

Unione PD Bastia, ecco le verità nascoste dell'area Franchi
Area Franchi by Bastiaonline
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I Partiti del Centrosinistra hanno proceduto ad un approfondimento molto preciso sulla proposta di recupero dell’Area Franchi; e con gli elementi di loro conoscenza ribadiscono attraverso le perplessità, le indicazioni e le proposte di miglioramento da sottoporre ufficialmente alla attuale maggioranza. La prima carenza vistosissima che non da garanzie alla Pubblica Amministrazione, e di converso anche a chi farà l’investimento in toto od in fasi successive, è la Convenzione totalmente inadeguata, generica, che non stabilisce criteri di intervento preciso, gli impegni e i tempi delle imprese, le garanzie tese a far sì che l’intervento venga realizzato come da progetto, i tempi di intervento e polizze fideiussorie bancarie precise e puntuali che diano la certezza alla Pubblica Amministrazione di potersi sostituire al privato nella costruzione delle opere pubbliche previste. L’altra questione riguarda l’azzeramento totale dell’Accordo di programma che stabiliva i passaggi del recupero del sito produttivo e la costruzione del nuovo stabilimento. Non ne capiamo le ragioni: il presupposto del recupero e dei volumi assegnati partivano dall’assunto che sarebbe rimasta l’unità produttiva Franchi s.p.a..

 

Siamo convinti che tra la previsione originaria e il momento attuale le condizioni economiche siano profondamente cambiate, ma quello che non è cambiato è l’idea di uno sviluppo armonioso della città. Se vi è lavoro e occupazione è giusto prevedere nuovi insediamenti; se non vi è lavoro e occupazione: per chi si costruisce? L’altra critica rilevantissima è la modifica introdotta surrettiziamente solo nella fase di osservazione della variante alla viabilità generale che cancella di fatto la ipotetica “rivierasca” scaricando l’attraversamento nord-sud esclusivamente su Via Firenze. Tale scelta appare immotivata e scarsamente aderente all’idea di consentire attraverso il recupero dell’Area Franchi una ricucitura integrale tra Centro storico, Via Roma, Via Firenze e mortificando in maniera evidente la crescita di Bastia avvenuta negli ultimi 40 anni. Per noi rimane prioritario il completamento della Rivierasca, anzi con la previsione di un ponte a sud della stessa che si innesti su XXV Aprile. La realizzazione del sottopasso carrabile utilizzabile anche ai mezzi pesanti sull’Asse Via Firenze è una scelta che taglia la città di Bastia (in maniera ulteriore rispetto alle cesure operate dal Chiascio e dalla ferrovia) in maniera violenta nel suo cuore e crea disagi profondi agli insediamenti commerciali, di servizio e residenziali che nel tempo si sono costituiti. E non risolve minimamente l’attraversamento nord-sud. Siamo convinti, e lo ribadiamo, che la soluzione alla viabilità è costituito dal completamento della rivierasca e dalla realizzazione di un sottopasso ridotto in Via Firenze. Questo sì che garantisce la continuità tra il Centro storico, Borgo I Maggio, Via Firenze e Via Roma. Tale collegamento, meno impattante, tecnicamente molto più fattibile, non crea cesura o barriera e realizza quel “corso” di continuità che in molte città del lungo mare adriatico si può vedere e prendere come esempio. Del resto tale previsione era già nell’ipotesi progettuale adottata da Salgado.

 

Siamo altresì convinti che in quell’enorme superficie della intera proprietà Franchi possa trovare collocazione anche un edificio scolastico e, con sinergia, anche la previsione di una residenza per anziani protetta, innovativa, sullo stile nord europeo e al passo con l’evoluzione demografica del territorio e dell’intero Paese. Ribadiamo altresì la critica e i forti dubbi sull’intervento massiccio di social housing: eccessivo e fuori scala in una cittadina di 20.000 abitanti. Tale intervento ha una dimensione tale da alterare l’equilibrio socio economico della città nei prossimi anni. Di segno opposto la valutazione su un numero inferiore e più calibrato di appartamenti. Siamo altresì convinti che il momento storico non consenta la realizzazione di un numero elevato di appartamenti; ma al fine di favorire l’inizio del recupero ribadiamo la volontà di contribuire in tutte le forme possibili per reperire finanziamenti adeguati nell’interesse delle forze economiche locali, ma prima ancora della città. Ribadiamo altresì la critica, ipotizzando la cancellazione o almeno un grande approfondimento, sulla previsione di una centrale a biomasse nell’area in questione: riteniamo infatti non idoneo collocare tale impianto nel centro cittadino.

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