Michele Di Rocco, ovvero “Nemo propheta in patria (sua)”, chiede aiuto alle istituzioni. “Voglio continuare a combattere – dice davanti la telecamera di Bastiaoggi.it -, ma le borse del pugilato, oggi giorno, sono povere. Io voglio continuare ad allenarmi e mettere in palio il mio titolo Europeo (EBU), ma devo trovare un lavoro che mi permetta di allenarmi o sponsor che mi aiutino”. Il campione, che ha 31 anni, è padre di tre splendide creature e ha una moglie a carico. Di soli pugni, almeno in Italia, non si vive più e Michele ha bisogno che le Istituzioni si attivino. Crede molto nell’aiuto di chi sta in “sala comandi”, magari per una collocazione “leggera” che gli possa permettere di potersi allenare due volte al giorno (tante n servono per restare ai suoi livelli).
Michele Di rocco, ovvero Nemo propheta in patria (sua), chiede, e ci pare giusto, anche un’altra cosa. “Vorrei poter disputare la difesa a Bastia Umbra, ma anche qui ho bisogno di aiuto”. Il pugile sa bene qual è la situazione delle casse Comunali, ma chiede una intercessione verso imprenditori che possano far da mecenati alla sua volontà di disputare l’incontro nella sua Città. “Un’ultima cosa – dice il boxe che ha partecipato anche alle Olimpiadi -, a carriera finita, vorrei poter insegnare pugilato e anche questo lo vorrei fare nella mia città. Magari se il Comune di guardasse attorno e trovasse dei locali sfitti da potermi mettere a disposizione sarebbe l’ideale”. Ma guardatevi la lunga intervista rilasciata questa mattina perché c’è di piu’.
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