Morte Samuele De Paoli, cosa dice la Procura della Repubblica di Perugia

Morte Samuele De Paoli, cosa dice la Procura della Repubblica di Perugia

La morte di Samuele De Paoli sarebbe stato stato l’epilogo di una colluttazione fra lui e la transessuale brasiliana, nel corso della quale proprio la trans ha riportato varie lesioni, inequivocabilmente emerse dagli esami cui è stata sottoposta la sera stessa. E’ quanto comunica il capo della procura della Repubblica di Perugia, Raffaele Cantone, in relazione alla chiusura delle indagini sulla morte del giovane bastiolo, trovato senza vita in via Filippo Gualtieri il 28 aprile del 2021, in un fosso ai margini di una strada imbrecciata. Nel comunicato del Procuratore si spiega che l’indagato – Patricia ndr – “avrebbe effettuato la pressione sul collo del giovane determinando il rapido rallentamento della funzione cardiaca” con il conseguente arresto della attività del cuore e relativa morte.

Secondo la ricostruzione dei consulenti parla di una pressione effettuata dal dito pollice della mano della transessuale in corrispondenza della biforcazione para carotidea topograficamente dal punto di vista anatomico situata nella parte sottostante le mandibole.

La sintesi è che Patricia non avrebbe colpito in altro modo Samuele De Paoli e questo ha indotto la Procura della Repubblica di Perugia ha sostenere la tesi che viados brasiliano “abbia agito solo a fini, difensivi e senza soprattutto poter prevedere l’effetto letale del proprio comportamento” né ad ipotizzare un eccesso colposo nell’utilizzo della legittima difesa.

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Patricia però si sarà perfettamente resa conto del fatto che Samuele De Paoli si trovava in difficoltà, “essendo cessata ogni condotta aggressiva da parte” sua. La transessuale aveva l’obbligo giuridico di sollecitare i soccorsi. «Le investigazioni, effettuate anche con il supporto della Squadra mobile di Perugia, hanno consentito – spiega Cantone – di ricostruire quanto accaduto grazie al sopralluogo effettuato nell’immediatezza sul luogo in cui venne trovato il cadavere». Anche grazie all’escussione di tutti i soggetti potenzialmente a conoscenza del fatto e all`interrogatorio più volte effettuato della transessuale americana.

Le determinazioni della Procura si sono soprattutto “fondate sull’esito dell`esame autoptico e sui successivi approfondimenti richiesti ai consulenti medico-legali, questi ultimi svolti anche attraverso un contraddittorio anticipato, aperto ai contributi dei difensori dell’indagato e dei familiari del giovane deceduto, quali parte offese, e dei loro eventuali consulenti tecnici di parte”. 

«Pur nella consapevolezza della tragicità dell’evento – scrive ancora il procuratore capo, Raffaele Cantone –  e delle più volte espresse condizioni di grave sofferenza per i congiunti della vittima, l’Ufficio (Procura ndr) ritiene che, alla luce del quadro probatorio emerso, non possa essere configurata l’originaria ipotizzata fattispecie di omicidio preterintenzionale ma, invece, quella meno grave di omissione di soccorso, per la quale si è contestualmente notificato all’indagato un avviso di conclusione delle indagini ex art. 415 bis c.p.p. In particolare, le conclusioni raggiunte dall’Ufficio – già comunicate alle parti, e che saranno sottoposte al vaglio del Giudice delle indagini preliminari – supportate dai richiamati accertamenti medico-legali hanno  consentito di affermare come la morte del giovane sia conseguita ad arresto cardiaco per stimolazione vagale».

3 Commenti

  1. Buongiorno, il resoconto del comunicato relativo al decesso di Samuele De Paoli, avvenuto il giorno Lì 28/04/2021, in Via F. Gualtieri, località Perugia, risulta una doverosa espressione facente riferimento ad un tragico avvenimento, che ha previsto il decesso di un giovane ragazzo, il quale a causa di una fatalità e circostanza poco favorevole e senza dubbio fuorviante, è stato manipolato ed ha perso la propria vita a causa di una collutazione avvenuta insieme ad un transessuale la quale avrebbe trovato il pretesto di difesa in relazione dell’accaduto giustificandosi con il proprio diritto a difendersi dall’aggressione subìta. Però non sono ancora chiari i conseguenti segni di ecchimosi (costole rotte…) che un ragazzo che si trovava sotto effetto di stupefacenti avrebbe potuto provocarle, e se effettivamente esse siano state provacate dalla povera vittima: Nonostante la chiusura delle indagini che mi auguro sia provvisoria, mi auguro che venga fatta chiarezza su questo punto e se vi sia un alibi in merito, da cui si potrebbe riflettere riguardo un effettiva modalità di difesa corretta ae plausibile tale da rendere conclusa un indagine che lascia ancora alcuni dubbi. Infine a mio parere la pressione del pollice della dita di una mano da parte del transessuale Patricia in perfetta corrispondenza para carotidea situata nella parte sottostante le mandibole, lascia intendere un atto prerintenzionale finalizzato a rendere inabile dunque non in grado di poter reagire all’aggressione convulsa e decisa da parte dell’imputato, che nonostante l’apparenza avrebbe potuto come in effetti si è verificato una forza fisica preponderante rispetto ad un ragazzo in difficoltà e la cui azione è stata dettata dal desiderio di avventurarsi in un’esperienza sì dannosa e degradante, ma che non avrebbe in ogni modo concludersi in modo tale da rendere Samuele inerme e non degno di poter ricevere neanche un soccorso. Resto in attesa di cortese risontro. Graie per l’attenzione. Saluti

  2. Buongiorno, desidero doverosamente correggermi in merito all’espressione che la vittima Samuele De Paoli si sarebbe trovato in uno stato tale da avere fatto uso di sostanze stupefacenti, intendo affermare e sostenere non che sia stato un consumatore abituale, ma che solo in quel determinato evento si sarebbe potuto trovare in tale stato. Ciò non deriva da una mia personale opinione, ma vi era stata diffusa la notizia e l’ipotesi che ne avesse effettuato un solo acquisto, proprio nella stessa data del triste e tragico evento. Grazie per l’attenzione. Saluti

  3. Le vicende che si susseguono riguardanti ragazzi/e in giovane età sono sempre più frequenti ai tempi attuali, a partire dal fenomeno delle Baby Gang fino alle conseguenze laceranti che un vario tipo di utilizzo di applicazioni Social Network (video Tik Tok e Post bullismo Facebook) trovano riscontro negativo nella vita dei teen agers e degli adoloscenti, i quali in misura sempre maggiore sentono la necessità di identificarsi in modelli di riferimento stabili però purtroppo a causa dell’instabilità legata alla precoce età, ciò su cui si sentono chiamati a dover rispondere ed affrontare sono muri difficili da superare ed abbattere, cedendo alle minacce ed agli insulti.
    Negli ultimi dieci anni fenomeni di un certo tipo sono sempre più comuni e frequenti.
    Oltrettutto il fenomeno della dispersione scolastica presente soprattutto al Centro – Sud Italia incide in egual misura con conseguenze che gravano sotto un profilo psicologico degli adolescenti, trascinando situazioni di vuoto, incertezza, paura ed insicurezza, cercando espedienti in misure alternative, quali stili di vita legati ad eccessi e trasgressioni, che prevedono una prosecuzione fino ad età adulta.
    Lo Stato italiano dovrebbe intervenire adottando misure non esclusivamente rigorose, ma soprattutto sensibilizzando l’opinione pubblica in merito agli stili di vita giovanili in corrispondenza di una prospettiva di vita adulta tale da rendere le strutture educative assi portanti della società presente evidenziando le necessità come un tassello che si dovrebbe costruire un pezzo alla volta.
    La vicenda triste e dolorosa del giovane appena ventitreenne Samuele de Paoli, scomparso in una circostanza su cui non è stata fatta a mio parere sufficiente chiarezza, richiama tutti gli aspetti della vulnerabilità dei giovani al mondo attuale, ma in questo caso specifico, non può venire trascurato il dettaglio legato ad una crescita durante il percorso di vita con un’unica presenza femminile, quella della mamma e della quasi completa assenza di una figura paterna di riferimento, che avrebbe inciso sul percorso di vita a livello emotivo e conoscitivo di sè.
    Risulta fin troppo semplificato affermare che molti giovani cadono in trappole che costruiscono in modo indipendente, senza considerare il disagio interiore che essi potrebbero provare tale da spingerli a trasgredire anche solo una sola volta nella vita, che può risultare fatale.
    La scomparsa di un giovane ragazzo per mano di un individuo strutturata a livello fisico più forte e deceduto per asfissia da strangolamento oltretutto senza soccorsi tempestivi, non può restare senza riscontro nè permettere che venga comminata una colpa di sola omissione di soccorso.
    A mio parere vi sono varie altre caratteristiche come già espresse precedentemente in relazione a tale vicenda che non trovano giusta collocazione, quasi esse siano state offuscate mentre dovrebbero invece emergere in modo chiaro; mi riferisco in modo particolare ai segni di ecchimosi, costole rotte e successivo ricovero in Pronto Soccorso dell’imputato, il transessuale Patricia, in seguito alla collutazione, del motivo per cui esclusivamente quest’ultimo abbia potuto beneficiare di un soccorso mentre il povero ragazzo lasciato ansimante nei pressi di un fossato presente nella zona dell’omicidio, non ne abbia potuto beneficiare e di ciò che gli inquirenti non siano riusciti ad estrapolare dalle indagini bloccate da una difesa a favore dell’imputato che assume l’amaro sapore di ottemperamento di cadavere ed ingiusta sentenza.

    Grazie per l’attenzione.
    Mi auguro che la voce dei familiari che attendono una corretta sentenza venga ascoltata ed accolta.

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