
Coniglio semina il panico tra ortolani in via Fratelli Ceci a Bastiola
di Marcello Migliosi
BASTIOLA – Fa tenerezza vero? Bianco, paffutello…sì, insomma, un peluche! Un peluche un piffero, a Bastiola, questa “bestiola”, sta letteralmente seminando il panico tra gli ortolani di via Fratelli Ceci. Mangia con una voracità degna di chi ha la tenia solium (verme solitario). Ha “spazzolato” tutti gli orti della via. Non si fa acchiappare, ovvio, e – udite udite – fa pure amicizia con i gatti. I cani neanche lo considerano, e gli abitanti della via sempre più imbestialiti.
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Il coniglio non basa il proprio metabolismo come noi sull’assunzione di zuccheri, grassi, e proteine, ma trae il suo nutrimento dalla fibra: ha una flora intestinale specializzata che può digerirla ricavandone proteine, vitamine, acidi grassi, e tutto quanto serve al suo nutrimento. Alcune di queste sostanze vengono assimilate direttamente dall’intestino, altre invece vengono espulse attraverso un particolare tipo di feci che poi vengono mangiate direttamente dall’ano (ciecotrofo).
Di chi è, boh! Non si sa mica eh (!!!!). Sta di fatto che, ad ogni ora del giorno e della notte, ve lo ritrovare a passeggio tra insalata, zucchine…insomma tutta la verdura di stagione. Certo è che la conosce bene, pare – a quanto si dice – che sia un buongustaio: sa scegliere bene!
Non c’è ostilità nei suoi confronti, complice certo il colore del suo candido manto. Chi ha, però, il “pollice verde“, certo che glielo vorrebbe infilare in un’orecchia, ma, saltellando e “trotterelando” sfugge a tutti. Per ora c’è una protesta formale degli abitanti che, in realtà sanno bene dove “abita” il vorace mangione. Certo è che non si possono chiamare i carabinieri per una cosa del genere, ma dopo tanto lavoro negli orti ci sarebbe anche chi si è rotto le scatole a vederti deturpare un fazzoletto di terra. Magari una visitina della Polizia Locale, così quando si passa per Bastiola, no?
Ah, il bianco coniglio “rischia come Gagarin“, lui non sa, poverino – ma i suoi proprietari sì – che il coniglio in salmì è un piatto unico dal sapore decisamente ricco, tipicamente invernale, che ben si accompagna alla polenta. 😆
Propongo: Coniglio alla Cacciatora
INGREDIENTI PER 4 PERSONE
1 coniglio, 1 cipolla ,1 sedano, 200 gr di olive verdi ,1 cucchiaio di capperi, 1/2 kg di pomodori maturi, 1 tazza di brodo, farina q.b. ,1 bicchiere di aceto ,1 cucchiaio di miele, olio q.b., sale , pepe
PREPARAZIONE
Tagliate il coniglio a pezzi, lavatelo, asciugatelo ed infarinatelo. mettete sul fuoco una padella con olio e fate soffriggere i pezzi di coniglio lentamente, affinchè anche l’interno sia ben cotto ed all’esterno prenda un bel colore dorato. bagnate con l’aceto nel quale precedentemente avevate diluito il miele e fate prendere sapore. a parte preparate il condimento facendo soffriggere per 15 minuti una cipolla tagliata finemente, il sedano a pezzetti, le olive snocciolate, il pomodoro a pezzetti, i capperi dissalati, sale e pepe. aggiungete una tazza di brodo e portate ad ebollizione nello stesso tegame. adagiatevi a questo punto i pezzi di coniglio ed il sugo ottenuto precedentemente e fate cuocere per altri 15 minuti. Servite caldo.
Se lo cucinate, il sedano non lo acquistate, ce lo ha già in corpo.
Il coniglio Biancolino,
con sua grande meraviglia
vide un dí nella boscaglia
un cespuglio pien di foglie
che era nato all’improvviso
e sembrava messo apposta
proprio lì in bella vista.
Preso allora dalla voglia
di mangiare qualche foglia
con un balzo fu sul posto
del cespuglio grosso grosso.
Lesto lesto il coniglietto
addentó in un solo istante
la sua foglia piú invitante
ma ahimé di manovre dovette farne tante
per cercare di staccarla dal cespuglio:
piglia, piglia
cogli, cogli,
tira e molla
non riuscí proprio a sganciare quella foglia.
Tentó poi con altre foglie,
coi trifogli e quadrifogli
e successe un parapiglia,
s’impiglió dentro il cespuglio
e fu allora che si accorse dell’imbroglio,
dell’abbaglio, dello sbaglio in cui era corso:
quel cespuglio tutto foglie era fatto sol di paglia.
Il coniglio Biancolino
quando uscí da quel garbuglio,
con la paglia sulla testa,
sulle ciglia e sopracciglia,
somigliava,
manco a dirlo,
piú a un pagliaccio
che a un coniglio.
Per Natale non ho ancora fatto il menu, quasi quasi ci faccio un pensierino. Proprietario avvisato, coniglio mezzo salvato. Ritira ‘sto coniglio altrimenti me lo magno.