
BASTIA UMBRA – E’ stata fissata al 23 gennaio l’udienza preliminare contro la gioielliera 33enne di Bastia Umbra accusata di rapina, lesioni aggravate e lesioni.
L’imputata, difesa dall’avvocato Marco Brusco, secondo la procura, avrebbe rintracciato tre uomini per effettuare una spedizione punitiva contro un uomo che si era invaghito di lei, al punto che voleva farla smettere di frequentare altri uomini. Sono quattro le persone coinvolte tra cui un amico-confidente e tre viterbesi che la procura ha chiesto di processare.
Secondo i pm si trattava di relazioni sessuali di cui i genitori di lei non dovevano essere informati. La donna avrebbe pagato con dei soldi per terrorizzare l’uomo che la minacciava di rivelare tutto se lei non avesse lasciato il fidanzato ufficiale. Questo è emerso dalle indagini del commissariato di Assisi. La gioielliera, secondo l’accusa, avrebbe pagato 11mila euro per picchiare la persona offesa, alla quale è stata danneggiata l’auto e sono stati portati via, è spiegato negli atti, migliaia di euro.
Con una spranga di ferro sarebbe stato infranto il lunotto dell’Audi Q7, e la stessa sarebbe stata utilizzata pure contro l’uomo. Così sarebbero stati sottratti dal vano portaoggetti della vettura 8mila euro in contanti. Al termine dell’azione i picchiatori si sarebbero dileguati con una Smart. La persona offesa ha riportato un trauma cranico e altre ferite giudicate guaribili in sei giorni. Per quel che riguarda, invece, i danni all’Audi, tra vetri rotti e carrozzeria ammontano a più di 5.000 euro.
Sul tavolo del gup Andrea Claudiani, il magistrato dinanzi al quale si svolgerà l’udienza preliminare, c’è la richiesta di rinvio a giudizio firmata dal sostituto procuratore Manuela Comodi.
Gli imputati sono difesi dagli avvocati Brusco, Roberto e Francesco Massatani, Anna Maria Bruni, Francesco Lamonica e Alessandro Bacchi.
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