Social Housing, Francesco Fratellini risponde a Bastiolo Doc
Bastiolo Doc: “Ma l’amministrazione non aveva promesso di voler portare gli anni di residenza in Italia da 5 a 10? perché gli anni sono rimasti invariati? Poi non si capisce il perché un Bastiolo (o un Umbro) che ha un immobile in Umbria non può partecipare al bando mentre chi ha un immobile fuori regione o peggio ancora fuori Italia può tranquillamente partecipare all’assegnazione? C’è qualcuno che può darne spiegazioni?
La risposta di Francesco Fratellini
Non è possibile alzare il limite di anni minimi di residenza in Italia da 5 a 10 in quanto la regola andrebbe in conflitto con il D.M. 22 aprile 2008, (governo Berlusconi) per “alloggi sociali” darealizzarsi secondo il regime proprio degli interventi di edilizia convenzionata ex artt.17 e 18 del D.P.R. 6 giugno 2001, n. 380. Alzare il limite renderebbe impugnabile la convenzione. A Perugia la convenzione prevede 10 anni, sembra si sia trattato di una “svista” in sede di redazione dell’accordo e la proprietà degli alloggi ha chiesto già di rivedere il requisito riportandolo a 5 anni per evitare che una volta redatte le graduatorie di assegnazione, queste possano essere impugnate davanti al TAR.
Il requisito dei 10 anni di residenza in Italia, come quello di residenza a Bastia da più anni è stato inserito nelle modalità di attribuzione degli alloggi dove è scritto:
“al momento della presentazione della domanda o comunque alla data di perfezionamento del contratto di locazione o vendita, la residenza in Italia da almeno 10 anni, o da più tempo la residenza anagrafica o attività lavorativa o di studio nel Comune di Bastia Umbra; in subordine a questi saranno privilegiati coloro che abbiano, alle medesime date, da più tempola residenza o attività lavorativa o di studio in un Comune della Regione Umbria”
Questa modalità consentirà a chi risiede da più tempo a Bastia ed in subordine in Umbria di avere risposta prima di chi viene da fuori Bastia ed in subordine da fuori Umbria.
La lettera C dell’articolo che riguarda i “requisiti soggettivi” dice:
- c) non titolarità del diritto di proprietà, comproprietà, usufrutto, usoe abitazione su un alloggio, o quota di esso, ovunque ubicato sul territorioregionale, adeguato, ai sensi della vigente normativa regionale in materiadi ERP, alle esigenze del nucleo familiare;
Questo perché gli appartamenti sono rivolti a chi non ha già un’abitazione ADEGUATA in Umbria e vive o vorrebbe stabilirsi a Umbria per lavoro o studio (non per villeggiatura naturalmente) e per dare la possibilità a chi non è ancora proprietario di una casa nel raggio di una distanza accettabile da Bastia che gli consentirebbe anche di lavorare qui facendo il “pendolare”.
Variante al piano attuativo Area Franchi – Ristrutturazione R2-Franchi – Conferenza servizi e approvazione. Rispetto delle normative e delle prescrizioni impartite dalla Regione Umbria e RFI.
Qualcuno dell’Amministrazione può rispondermi sui quesiti a seguire?
1) Il Comune di Bastia firmando il contratto con i contraenti privati ha verificato che costoro avessero le carte in regola per contrarre accordi con l’amministrazione pubblica, ossia che il capitale sociale dichiarato ad esempio della società fosse stato interamente versato? Pongo questa domanda perché leggendo il loro bilancio 2017 risultano mancanti al versamento € 800.000 su € 1.200.000 dichiarati. Inoltre sempre dallo stesso bilancio si legge che codesta società non ha versato imposte allo stato per un importo di € 1.659.022,00 e che versasse in una situazione d’insolvenza con perdite dichiarate di circa € 1.800.000,00 .
Quindi mi domando per quale motivo abbiate fatto questa scelta per un’area cosi strategica per la città di Bastia, quando la legge vieta all’amministrazione pubblica ed ai suoi dirigenti di contrarre accordi con società private non in regola con lo stato per mancato versamento di debiti tributari ?
2) Avete scelto di elevare il reddito minimo € 60.000,00 del nucleo familiare per accedere al vantaggio del social-housing e deciso di applicare il valore di € 1.676.23 /mq.+ IVA, corrispondente oggi al massimo prezzo speculativo per l’appaltatore e di un alto prezzo d’affitto pari a ben 60,00 €/ mq. . Come potete definire queste costruzioni case a regime agevolate( popolari)?
Questi prezzi sono i più ambiti dai costruttori e agenzie immobiliari nella fase di vendita e credo che sia lecito da cittadino bastiolo chiederVi con quale criterio avete fatto questi calcoli, quando il salario minimo riconosciuto per un reddito sopra la soglia di povertà è di 780,00 euro/mese (9.360,00 €/anno) ?
Per quale motivo non avete calcolato il reddito nucleo del familiare con 3 persone a 30.000,00?
Desumo che con oltre 103 appartamenti da vendere avete fatto sicuramente felice qualcuno : l’appaltatore ?
Avete voluto favorire chi sta già meglio e lasciare i giovani etc al di fuori per sempre dalle case popolari?
3) Nella conferenza dei servizi, la regione e le ferrovie RFI Vi hanno obbligato con delle severe prescrizioni, come mettere in sicurezza con barriere fisse a norma tutto l’alveo del fiume adiacente, ed altre obbligazioni, ma non vedo nessuna struttura a riguardo e ne l’avvio della costruzione del sottopasso ferroviario di via Firenze al quale è stato assegnata priorità pena la mancata autorizzazione a costruire aumentando poi i metri cubi: Avete controllato e verificato il rispetto di tali norme e prescrizioni ? Avete verificato che le strade e le aree a servizio delle costruzioni non devono superare e consumare il verde, come prescritto dalla regione e dal Ministero delle attività culturali e turismo?
Sarà grato se vorrete inviare una dettagliata ed esaustiva risposta.