“Il suono oltre le bombe”, prosegue, a Bastia, il programma del Centenario della Grande Guerra

BASTIA UMBRA – “Il suono oltre le bombe”, ovvero una lettura, in chiave musicale, di come la Grande Guerra ha influenzato la trasformazione di una delle più belle arti dell’uomo. Tutte le esperienze artistiche, di quel tragico periodo dell’umanità, sono impegnate in un profondo rinnovamento linguistico, nel tentativo di adeguarsi al continuo evolversi del contesto storico e sociale dal quale nascono e del quale riflettono i drammatici problemi. Al cento Comunale per le attività musicali di Costano – a Bastia Umbra nell’ambito del cartellone dedicato alla “Commemorazione del centenario della Grande Guerra” – i concerti organizzati dall’Assessorato alla cultura del Comune con la collaborazione dell’associazione “FareMusica”.  Un programma di sala denso e impegnativo. Dalla “Sicilienne et burlesque”, di Alfredo Casella per flauto (Eleonora Porzi) e pianoforte (Linda Di Carlo) a “Fascination” di  Johnson, con Maurizio Marrani al piano.

Ed è stato lo stesso pianista a narrare come, proprio in quegli anni, cominciavano ad arrivare le prime note di jazz in Europa. Toccante e struggente “Reginella”, una delle canzoni napoletane più famose di tutti i tempi, scritta da Libero Bovio e riproposta in una deliziosa versione, a trio, con Ilaria Gianpietri alla voce, Tiziana Frattali e Matteo Marinelli alle fisarmoniche. Il terzetto ha anche eseguito “La Cumparsita”. In programma le liriche più popolari della emigrazione italiana. Una su tutte: “Mamma mia dammi cento lire” che in America devo andar…

“Quello dell’emigrazione – ha spiegato l’assessore alla cultura, Claudia Lucia – è un filone importante che percorre trasversalmente la storia della canzone italiana intrecciandosi ai diversi repertori e tradizioni stilistiche e musicali, senza una specifica unità formale. È il genere – spiega – che probabilmente più della letteratura, della storiografia e della politica ha trattato il grande esodo italiano. Lo ha fatto con sensibilità culturali molto diverse, che vanno dalle canzoni di denuncia a quelle in cui si minimizza, nasconde, o mistifica il fenomeno. Con versi – conclude Lucia – dal linguaggio ricercato, che affonda le radici nella tradizione classica italiana, o altri sperimentali, di rottura”. Spazio anche ai grandi dell’opera. Cecilia Fanini, voce soprano e Lucia Sorci, al pianoforte, hanno presentato “La Figlia del reggimento ‘Ciascun lo dice'” di Gaetano Donizetti.

Poi “O rudato ‘nnamurato”, di Cannio, con Cristina Ghibelli e Lucia Sorci. Di Bela Bartok le “Sei danze popolari rumene” (“Danza col bastone”, “Girotondo”, “Sul posto”, “Danza del corno”, “Polca rumena” e “Passettino di Belényes – Passettino di Nyàgra”), con Beata Bukor, al violino, e Linda Di Carlo, al pianoforte. Il Direttore del Centro comunale per le attività musicali, Egidio Flamini (pianoforte) ha presentato, di Claude-Achille Debussy, “La cathédrale engloutie”.

Del compositore spagnolo, Manuel de Falla y Matheu, Damiana Pinti, mezzosoprano, e Linda di Carlo, pianoforte, hanno presentato, infine, “Sete canciones populares españolas”. Prossimo appuntamento, del cartellone della Commemorazione del centenario della Grande Guerra, la Santa Messa Vespertina in suffragio dei caduti civili e militari della Prima guerra mondiale. Il Sacro Rito sarà concelebrato dai parroci delle parrocchie di San Michele Arcangelo, San Marco, San Cristoforo e San Giuseppe.  Alla serata era presente anche l’assessore Catia degli Esposti. (Il DirMM)

 

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