Il PD e la “spasmodica visibilità mediatica”, dice Bagnetti

Il PD e la "spasmodica visibilità mediatica", dice Bagnetti

Il PD e la “spasmodica visibilità mediatica”, dice Bagnetti

Il PD e la “spasmodica visibilità – L’azione del Partito Democratico sembra essere sempre più concentrata sulla ricerca di una “spasmodica visibilità mediatica”. Ma si chiede già alle prossime elezioni amministrative? Questa è la riflessione del Presidente della seconda Commissione permanente, Antonio Bagnetti.

La seduta della commissione del 27 giugno è stata convocata in risposta a una specifica richiesta del Capogruppo del PD, che ha chiesto ulteriori opportunità di studio con l’aiuto dei tecnici del settore. Bagnetti, in qualità di Presidente, ha fatto del suo meglio per soddisfare la richiesta nel minor tempo possibile. La segreteria del PD ha invitato pubblicamente i cittadini a partecipare alla seduta della commissione.

Tuttavia, Bagnetti ha ritenuto inopportuno rendere pubblica la riunione a questo punto del percorso di formazione del Piano Regolatore Generale (PRG), quindi ha deciso di specificare che si trattava di una seduta riservata, come previsto dall’art. 19 del Regolamento per l’organizzazione e il funzionamento del Consiglio Comunale. Quindi il riferimento alla Giunta che avrebbe fatto retromarcia è del tutto fuori luogo.

Il perché della seduta riservata è racchiuso nell’iter burocratico del PRG che di seguito cerco di sintetizzare.

Ciascuno strumento urbanistico ha un iter piuttosto complesso, che prevede due successive votazioni in Consiglio Comunale: una all’inizio e una alla fine del percorso.

Dal momento dell’adozione inizia il cosiddetto processo partecipativo attraverso il quale gli enti pubblici interessati, tutti i cittadini e soggetti coinvolti possono esprimere nei termini e modi di legge le proprie osservazioni, cioè possono chiedere che allo strumento vengano apportate delle modifiche o integrazioni, precisazioni o correzioni.

L’amministrazione comunale ha l’obbligo di valutare tutte le osservazioni presentate.

Queste vengono esaminate e valutate dalla Commissione consiliare territorio e ambiente, per poi passare al Consiglio Comunale che, nel corso della seduta in cui viene deliberata l’approvazione definitiva dello strumento urbanistico, decide se accogliere ogni singola osservazione in tutto, in parte o se respingerla.

Anticipo già da adesso che il giorno antecedente la discussione del nuovo Piano Regolatore Generale in Consiglio Comunale verrà nuovamente convocata la Commissione al fine di garantire un ulteriore momento partecipativo alle forze di opposizione.

Evidente il tentativo del PD nel cercare sempre e comunque un palcoscenico da cui pontificare con dichiarazioni farlocche, risibili, capziose, errate nella forma e nel merito, e ammantate dal solito populismo che non può costruire politiche serie, ma unicamente demagogia spicciola.

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