Fondazione Santa Rita accende speranza con co-housing
La Giornata internazionale delle persone con disabilità ha visto a Cascia e Bastia Umbra la presentazione di un progetto che segna un cambio di passo concreto: il Dopodinoi della Fondazione Santa Rita da Cascia ETS. Un villino domotico in co-housing, pensato per accogliere fino a dodici giovani adulti autistici, diventa simbolo di autonomia e inclusione. La novità più significativa è la possibilità per i futuri ospiti di scegliere l’arredamento delle proprie stanze: desideri semplici ma profondi, come un canestro, una libreria o una poltrona massaggiante, che restituiscono dignità e protagonismo.
La Fondazione ha investito 400mila euro nel progetto, con la consulenza del Politecnico di Torino e il sostegno di ANGSA Umbria. Le imprese locali hanno contribuito offrendo condizioni vantaggiose, rendendo il cantiere un esempio di solidarietà diffusa. I lavori hanno già superato i 111mila euro di spesa, dopo i 90mila destinati all’acquisto dell’immobile, orientandosi verso sostenibilità ambientale e acustica.
Il Dopodinoi si inserisce nella campagna natalizia “Quello che ci lega”, che propone un filo di amore e compassione tra Fondazione, beneficiari e donatori. Con un contributo minimo di 18 euro, i sostenitori riceveranno l’Agenda 2026, ricca di storie e valori cristiani. La Direttrice Monica Guarriello ha sottolineato l’obiettivo di rendere il progetto replicabile, garantendo sollievo ai caregiver e un futuro di felicità ai ragazzi.
In Italia sono circa 600mila le persone con disturbi dello spettro autistico, spesso invisibili dopo i 18 anni. La legge 112/2016 “Dopo di Noi” e la Carta di Solfagnano ribadiscono il diritto a una vita autonoma, ma la realtà resta difficile. Il villino di Bastia Umbra diventa così un modello concreto, frutto anche del protagonismo femminile ispirato a Santa Rita, capace di trasformare fragilità in forza e solitudine in comunità.

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