Emanuele Settimi paracadutista della Folgore quinto ai mondiali di swimrun
Si chiama Emanuele Settimi è di Bastia Umbra fa il paracadutista della Folgore nell’Esercito italiano ed ha una grande passione, lo swimrun. Oggi tra e Lignano Sabbiadoro, in Firuli Venezia Giulia, si è disputata l’ultima tappa dello swimrun. Uno sport multidisciplinare che prevede la pratica della corsa alternata al nuoto, all’aperto e in acqua libere. La particolarità è che coinvolge molte transizioni tra le fasi di nuoto e di corsa senza delle zona cambio come accade nell’aquathlon e nel triathlon e con l’ausilio di equipaggiamenti per le frazioni di nuoto (galleggianti, pinne, maschera boccaglio, ecc.) ed è previsto di nuotare con le scarpe da corsa ai piedi.
Il bastiolo si è fatto onore e si è classificato al quinto posto in una disciplina, a dir poco, sfibrante.
Da Lignano Sabbiadoro a Grado, in provincia di Udine, correndo e nuotando per 33 chilometri totali, di cui 6.3K di nuoto e 26.7K di corsa con 19 transazioni terra-acqua.
Un chilometro in più dell’edizione 2018, che rappresenta una delle novità di quest’anno.
UN INIZIO DIVERSO
La gara, per la prima volta, è passata attraverso la città vecchia di Grado, dove gli atleti si sono trovati a a correre tra le rovine romane, sotto la Basilica di Sant’Eufemia, per poi ritrovarsi catapultati nei “veneziani” calli, vicoli e campielli, in un crocevia di storie e stili.
Questo tratto è stato percorso a velocità controllata, dando la possibilità ai concorrenti di godersi il panorama e di scaldare i motori prima della partenza.
Il resto del tracciato rimane si è corso attraverso un paesaggio naturale incredibile, quello della magnifica riserva naturale protetta della laguna di Marano, attraverso le 5 isole: Trattauri, Banco d’Orio, Banco d’Anfora, Sant’Andrea e Marinetta.
In questa edizione si è registrato il record di presenze straniere, record dovuto al cresciuto numero di gare qualifica in tutto il mondo. Saranno al via atleti provenienti da 19 Paesi diversi: dagli Stati Uniti al Canada, dal Sudamerica all’Ungheria, dal Belgio al Portogallo, dalla Russia alla Lettonia, alla Turchia e soprattutto alle Isole Canarie-Spagna.
Dei 275 atleti al via (la gara è a numero chiuso), oltre a quelli provenienti dalle qualifiche internazionali, 140 sono quelli qualificati “di diritto”, perché finisher nel 2018; i restanti sono stati selezionali in base a titoli sportivi conquistati.
Un’altro record di partecipazione è quello al femminile: cresce il numero delle rappresentanti del gentil sesso e il loro livello tecnico.
I FAVORITI AL TITOLO
Sono diversi gli italiani che possono aspirare alla vittoria finale, a cominciare dai campioni “di casa” Alberto Casadei, iridato e tricolore in carica, Francesco Cauz, primo nel 2015 e 2016 e secondo lo scorso anno, e Massimo Guadagni, vincitore dell’edizione 2017 tra gli uomini; Adelaide Cappellini, prima nel 2017 e seconda nel 2018, Jessica Galleani, vincitrice nel 2018, Daniela Calvino, seconda (a pari merito con Cappellini) nel 2018, e Laila Fontana, terza nel 2018.
Sarà per la prima volta al via dell’Aquaticrunner 2019 anche Daniel Hofer, azzurro e pluricampione di triathlon e duathlon.
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