di Morena Zingales
(bastiaoggi.it) BASTIA UMBRA – “Il Piano regolatore generale, approvato dal professor Ceccarelli e dalla giunta passata prevedeva il recupero dell’ex sito produttivo della Franchi a condizione che questi facevano una nuova unità produttiva. Con queste parole comincia il discorso Vannio Brozzi segretario del PD, in merito ad alcuni progetti di Bastia Umbra. Il presupposto era questo – continua – rispettare un criterio di interesse generale e consentire il recupero e nuovo il sito produttivo e di consentire all’impresa un ritorno economico e garantirsi questa operazione”.
“La giunta Lombardi nell’approvare il piano di iniziativa mista, aveva fatto un accordo di programma preciso tra la proprietà e comune, dove sanciva i percorsi amministrativi per andare al superamento dell’unità produttiva del centro storico e il nuovo di un sito produttivo. Ha precisato il segretario del Pd. Questo era il percorso lineare che garantiva un interesse generale e consentiva un recupero della zona dismessa”.
Vannio Brozzi adesso fa delle domande all’assessore Fratellini di quel famoso accordo del quale non si tiene più conto domandando: “Ma valgono ancora tutti quei volumi che si devono fare ancora sull’area Franchi, oppure no? Se vale ancora, siamo tutto pronti a lavorare, si risponde. Se non vale più, il partito democratico cambia totalmente idea: siamo nettamente contrari”.
“Dunque Fratellini deve rispondere a delle domande specifiche, ha detto Brozzi.
Prima domanda: L’accordo programma esiste ancora? Si fa la nuova fabbrica o bisogna rinunciarci? E se dobbiamo rinunciarci è congruo tutto quel volume?
Seconda domanda: Ma oggi a Bastia sono utili 150 appartamenti di social housing? Noi non abbiamo alcun problema a farlo, ma quello che ci preoccupa sono il numero degli appartamenti. 150 sono eccessivi e fuori scala per il nostro comune, ha spiegato il segretario.
“Per quanto riguarda il piano Franchi, non siamo per niente convinti che sull’asse di via Firenze vada fatto un sottopasso che preveda il passaggio dei camion, degli autotreni, degli autoarticolati. Siamo nettamente contrari a questo tipo di soluzione. Non siamo contrari a fare il sottopasso di Via Firenze, purché si faccia in dimensioni ridotte, com’è stato sempre previsto dal piano regolare Astengo dal 1964. Ha chiarito il Vannio Brozzi . Dunque, che tipo di sottopasso in Via Firenze e chi mette le risorse?”
Altro elemento: “Fratellini che è in sintonia con l’amministrazione comunale di Assisi, perché non si informa di quanti soldi ha speso il comune di Assisi di tasca propria del comune per fare i sottopassi della ex Montedison e di via Becchetti? Si informi di questo. Penso niente, perché Bastia deve spendere con soldi propri quando il comune vicino l’ha fatto a spese di altre istituzioni? E perché Bastia non intraprende quella strada? E’ possibile che solo Bastia deve fare con le sue risorse proprie l’attraversamento di via Firenze o di altra parte con fondi comuni che gli bloccano il bilancio per 4 o 5 anni? Spingere in maniera così eccessiva su un’opera onerosa, che crea problemi alla città e lo dicono tutti gli imprenditori che sono sull’asse di via Firenze. Dobbiamo utilizzare il recupero dell’area Franchi per un rilancio dell’economia, per una più occupazione o dobbiamo creare problemi alle attuali difficoltà economica?
“Su questo noi faremo un approfondimento tecnico, politico, amministrativo dove dimostreremo il grave errore che si fa facendo un sottopasso per gli autotreni sull’asse di via Firenze – conclude Brozzi – ma questo non vuol dire che non siamo favorevoli al sottopasso di via Firenze. Siamo favorevoli purché si faccia ridotto che consenta il collegamento nord-sud delle sole macchine, dei pedoni, dei motocicli, dei camioncini, dei furgoni, delle ambulanze, ma non prevede la possibilità su quell’asse il passaggio degli autotreni”.
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